L’importanza delle carezze
di Antonio Sammartino
15/09/2019
Durante lo sviluppo embrionale, il tatto è il senso si formano per primo e persistono fino alla morte. A livello evolutivo (o biologico) sono stati i primi a formarsi. Infatti erano già presenti negli organismi monocellulari. Tuttavia l’aspetto più interessante è che il tatto è associato all’area più estesa della corteccia cerebrale.
Per consentire a questa area del cervello di svilupparsi, occorre accarezzare ed abbracciare il bambino, in quanto le mani che toccano la pelle, trasmettono emozioni, calore, affetto, amore e quindi rassicurano il neonato. La sicurezza che deriva dall’essere toccato dal genitore, nel primo periodo dell’esistenza, persiste per tutta la vita, in quanto percepita durante il periodo critico dello sviluppo, sotto forma di imprinting (meccanismo di apprendimento che è alla base dell’attaccamento).
Non è quindi un caso che la privazione affettiva si manifesta attraverso l’assenza di contatto e di coccole, che si traduce in una minore capacità di produzione dei neurotrasmettitori inibitori, come ad esempio la serotonina, necessaria per combattere i traumi. La riduzione del numero di recettori della serotonina pregiudica, nell’adulto che sarà, la potenzialità di esprimere i sentimenti ed attenua la capacità a controllare le emozioni.
L’assenza delle coccole, non rassicurando il neonato, si traduce in stress che secreta cortisolo, la cui produzione ha un effetto tossico che può danneggiare alcune aree encefaliche. Il cortisolo, prodotto in assenza di amore, è una reazione alla sofferenza, è l’avviso di un pericolo per il bambino che è totalmente dipendente dai genitori.
I massaggi, le carezze rafforzano il legame del bambino con i genitori, stimolano la reattività ed accrescono il senso della sicurezza. Infatti, alcune strutture encefaliche producono sostanze neurochimiche inibitorie, come ad esempio la serotonina, il cui fine è di impedire che il messaggio di sofferenza attraversi le sinapsi e possa giungere alla coscienza.
I benefici del massaggio infantile e delle carezze sono notevoli, in quanto migliorano l’integrazione sensoriale e le capacità di apprendimento, stimolano il sistema ormonale, immunitario, respiratorio, linfatico, ecc. accelera la crescita della guaina mielinica che avvolge gli assoni dei neuroni, migliora la percezione mente-corpo. Inoltre migliorano i ritmi di sonno-veglia, inducono calma e serenità, riducono gli ormoni dello stress e contribuiscono ad accrescere la produzione di dopamina. Una insufficienza di dopamina, può pregiudicare l’integrità della corteccia cerebrale che si traduce in carenza di attenzione, labilità emotiva, panico e in stati di ansia.
Secondo Schore, le comunicazioni di attaccamento costituiscono transazioni affettive tra l’emisfero cerebrale destro della madre e quello del bambino. Infatti nei bambini, verso i due mesi, si verifica un’attivazione del loro emisfero destro, quando vengono esposti al volto della madre (l’emisfero destro è specializzato nell’elaborazione delle transazioni degli sguardi). Inoltre, anche la risposta della madre al pianto del bambino, che costituisce un comportamento fondamentale della dinamica dell’attaccamento, comporta l’attivazione del suo emisfero destro.
È stato riscontrato che la maggior parte delle donne culla il figlio sul lato sinistro del corpo (che è controllato dall’emisfero destro), indipendentemente dalla cultura. Secondo Manning, questa propensione a cullare sul lato sinistro, facilita il flusso delle informazioni affettive che dal bambino, attraverso l’orecchio e l’occhio sinistro, giungono al centro della decodifica emotiva, situato nell’emisfero destro della madre, in cui è presente la più completa mappa del corpo a livello cerebrale.
Attraverso queste transazioni di sguardi, il volto della madre induce nel cervello del bambino sia la produzione degli Oppioidi Endogeni (l’attaccamento sicuro è regolato dalla reciproca attivazione dei sistemi oppioidi, della madre e del bambino), sia la regolazione della Dopamina, che genera elevati livelli di vigilanza ed euforia.
La madre a sua volta, quando è in questo stato, stimola nel cervello del figlio, la produzione del fattore di rilascio delle corticotropine, che a sua volta aumenta la produzione di Noradrenalina e di Adrenalina nel sistema nervoso simpatico del bambino, inoltre regola anche i livelli di ossitocina (ormone antistress) del bambino, che a sua volta induce una significativa diminuzione del cortisolo (ormone dello stress).
In questa comunicazione viso a viso, la madre regola gli affetti e gli stati psicologici del bambino e quindi condiziona la costruzione sociale del cervello e promuove lo sviluppo dei circuiti neuronali.