Sincronizzazione Neuronale e plagio genitoriale
di Antonio Sammartino
09/08/2019
Prima di procedere nel descrivere le influenze di un genitore non-amorevole sul proprio figlio, è opportuno soffermarsi su un fondamentale aspetto funzionale del cervello, in quanto consente di comprendere come è possibile suggestionare la consapevolezza di un bambino.
Il cervello funziona quotidianamente a frequenze diverse, a cui corrispondono diversi effetti sulla consapevolezza dell’individuo e sulle sue capacità decisionali. Tuttavia durante il primo periodo di vita, il funzionamento del cervello è caratterizzato da valori di frequenze che dipendono dall’età. Conoscere queste differenze funzionali è fondamentale per comprendere come il mondo esterno al bambino possa condizionare le sue suggestioni, la sua consapevolezza, la sua conoscenza della realtà.
La coscienza può anche essere trasmessa per sincronizzazione empatica.
Dalla nascita ai 2 anni, il cervello funziona prevalentemente ad una frequenza che varia fra 0.5 e 4 Hz (onde Delta). Durante questo stato si ha la massima produzione dell'ormone della crescita GH, indispensabile sia durante il primo periodo di vita del neonato, sia durante l’intera esistenza, al fine di consentire il rinnovo cellulare. Queste onde sono presenti anche durante il sonno profondo. Sono di fondamentale importanza per il processo di guarigione, in quanto stimolano l’autoproduzione dei farmaci naturali, necessari per il funzionamento del sistema immunitario.
Dai 2 ai 6 anni, il cervello funziona prevalentemente ad una frequenza che varia fra 4 e 8 Hz (onde Theta). Queste onde favoriscono, la rigenerazione psicofisica, la meditazione profonda, l’immaginazione creativa, il distacco dal mondo esterno e quindi la possibilità di iniettare nella memoria implicita dei bambini, una realtà che non hanno vissuto. Infatti, in questo stato, la coscienza è come sdoppiata fra coscienza vigile e sogno in quanto, queste frequenze di funzionamento del cervello, inducono lo stato di dormiveglia, il sogno ad occhi aperti, la fase REM del sonno (cioè quando si sogna), mentre durante le attività di veglia, favoriscono l’emergere della conoscenza immaginativa. Ciò significa che quando il cervello funziona a queste frequenze, non è in grado di distinguere con certezza fra realtà ed immaginazione.
Queste frequenze di funzionamento del cervello consentono al bambino di accumulare, in breve tempo, una quantità enorme di informazioni, necessarie per svilupparsi e adattarsi al mondo esterno. Questo tipo di apprendimento avviene prevalentemente attraverso l’osservazione o trasmesso dai genitori (specialmente la mamma) direttamente nella memoria implicita (inconscio) del bambino. Il risultato è che le convinzioni e i comportamenti dei genitori diventano anche quelli del bambino. In altri termini si formano, nel cervello del bambino, delle connessioni sinaptiche permanenti e non consapevoli, che potrebbero condizionare i suoi processi biologici per il resto della sua esistenza, se non vengono in seguito riprogrammati dall’esperienza e dall’apprendimento.
Dai 6 ai 12 anni, il cervello funziona prevalentemente ad una frequenza che varia fra 8 e 12 Hz (onde Alfa). Queste onde, favoriscono il distacco dalla realtà esterna. Sono dominanti durante lo stato di rilassamento e negli istanti che precedono l’addormentarsi o quando si chiudono gli occhi. Contraddistinguono un atteggiamento positivo e favoriscono un flusso fluente e tranquillo dei pensieri. In questo stato, i diversi sensi acquisiscono le informazioni del mondo esterno, mentre la coscienza riflette verso l’esterno, la consapevolezza dell’individuo. Con il prevalere delle onde Alfa, i bambini sono meno esposti alle suggestioni (o programmazione esterna), per cui iniziano a costituire la consapevolezza del Sé.
Verso i 12 anni, nel cervello iniziano ad essere presenti prolungati periodi di frequenze che variano fra 12 e 35 Hz (onde Beta), a cui corrisponde una coscienza attiva, una mente attenta a ciò che avviene nel mondo esterno, una maggiore capacità di concentrazione, ma anche stati di ansia, preoccupazioni, timori improvvisi. Inoltre, quando nel funzionamento del cervello prevalgono queste onde, l’apprendimento è più efficace.
Il cervello può anche funzionare a frequenze che variano dai 30 ai 100 Hz (onde Gamma). Queste onde influenzano il valore della gratificazione e condizionano il circuito neuronale della ricompensa, per cui indirettamente possono contribuire ad alimentare gli stati depressivi, in quanto uno dei sintomi più evidenti della depressione è l’incapacità di gioire; inoltre svolgono una importante funzione, nel regolare le attività cerebrali, in quanto influiscono sulla quantità delle informazioni che il cervello è in grado di processare e memorizzare, durante la percezione degli stimoli esterni, indotti durante le fasi di apprendimento, in cui è alta l’attenzione.
Sembra che queste onde, emergono in coincidenza con lo svolgimento di diversi compiti legati agli stimoli sensoriali e ai circuiti dell’attenzione e della coscienza. In particolare è stato rilevato l’esistenza di una forte corrente con una frequenza corrispondente alle onde gamma nell’ippocampo, una fondamentale area relativa alla formazione dei ricordi.
Il generatore del ritmo delle onde gamma è situato in una particolare area dell’ippocampo denominata CA3, in cui sono presenti grandi neuroni piramidali. Questi neuroni sono dotati di notevoli ramificazioni dendritiche e di un grande sistema di rami collaterali all’assone, con una intrinseca capacità oscillatoria. Da questi neuroni parte il ritmo che gradualmente pervade le altre aree dell’ippocampo.
Nella medesima area ippocampale, si origina anche il ritmo delle onde Theta. È stato osservato che, in assenza dei ritmi theta, le onde gamma non scompaiono, ma sono disordinate e meno potenti. Ciò significa che l’oscillazione theta mette in fase e potenzia le onde gamma, quindi costituisce un ritmo di fondo che sincronizza altri ritmi, al fine di consentire, a questa area del cervello, di svolgere i compiti associati alla formazione dei nuovi ricordi e al richiamo di quelli già codificati.
Diverse ricerche hanno dimostrato che è possibile ottenere una notevole sincronizzazione delle onde elettriche tra i cervelli di persone sconosciute, che entrano in comunicazione empatica silenziosa. La medesima sincronizzazione si realizza anche fra due persone che sono fortemente attratte sessualmente.
Per comprendere l’importanza della sincronizzazione neuronale, occorre rilevare che il cervello è un sistema fortemente distribuito, che esegue moltissime elaborazioni in parallelo, tuttavia non ha un centro di coordinamento.
Uno dei fondamentali meccanismi di coordinamento della sincronizzazione delle attività neuronali, utilizzi il dominio del tempo.
Gli stimoli che vengono percepiti dalla coscienza sono quelli ben sincronizzati, mentre quelli meno sincronizzati in genere vengono rimossi. Inoltre, sembra che la confusione dei pensieri e l’incapacità di gioire sia collegata all’impossibilità delle cellule neuronali di seguire il ritmo. Esistere quindi una relazione tra le funzioni cognitive ed esecutive e la sincronizzazione neuronale.
Spesso in passato mi sono chiesto come fosse possibile, attraverso l’ipnosi, suggestionare e annullare la volontà degli individui sotto ipnosi.
Gli ipnoterapisti, con la loro azione, inducono una riduzione della frequenza di funzionamento del cervello, fino ai livelli corrispondenti a quelli delle onde Theta, rendendo così l’individuo facilmente suggestionabile e condizionabile. Ciò spiega, ad esempio, come mediante l’ipnosi, è possibile far compiere ad una persona qualsiasi azione, indipendentemente dalla sua volontà.
Infatti, durante la fase induttiva dell’ipnosi, si ha una prima alterazione della coscienza, indotta dall’abbassamento della frequenza di funzionamento del cervello dalle onde Beta (12-35Hz) a quelle Alfa (8-12Hz). Questo abbassamento della frequenza di funzionamento del cervello causa il distacco dell’individuo dalla realtà esterna. Successivamente, il cervello inizia a funzionare con la frequenza più bassa 4-8Hz (onde Theta). L’individuo entra in uno stato passivo (trance) che mantiene per l’intera seduta ipnotica. L’individuo, in questo stato passivo, destruttura il suo stato di coscienza, segue con difficoltà il senso delle parole dell’ipnotista, anche se ha ormai stabilito con lui un forte legame. Il cervello del bambino, dai 2 ai 6 anni, funziona con il ritmo imposto dalle onde Theta.
Induzione di uno stato emotivo.
In questo contesto si parla di ipnosi non in senso terapeutico o spettacolistico, ma in termini comunicativi, cioè come invito a fare qualcosa sotto forma di comando imperativo. Un bambino non è in grado di controllare, con la sua consapevolezza, questo tipo di plagio, in quanto il suo stato di coscienza è stato alterato dalla madre non-amorevole, la sua attenzione attenuata.
Per queste madri è molto facile aggirare il livello di coscienza e interagire con la parte immaginativa della mente del bambino, obbligandolo ad immaginare una falsa realtà (tuo padre ci picchiava, ti rinchiudeva in una stanza buia, ecc..). In genere queste madri non-amorevoli, in modo inconsapevole, hanno già in passato usato espressioni del tipo: se non mangi quando viene papà ti faccio picchiare, se non ubbidisci la mamma non ti vuole più bene, ecc.
Risonanza Neuropsichica.
Fra le persone che vivono una relazione affettiva caratterizzata da uno stato di dominanza-subordinazione (ad esempio madre-figlio), oltre ad una Connessione Emozionale, può instaurarsi anche una Risonanza Neuropsichica, che consiste essenzialmente in una sincronizzazione Neuropsichica tra le onde elettroencefalografiche delle due persone, denominata Coerenza EEG, in cui la struttura EEG del genitore (persona dominante) si impone su quella del figlio (subordinato), che l’adotta come sua. In questi casi, lo stato di coscienza viene trasmesso dal genitore al figlio anche mediante campi elettromagnetici. Inoltre, se la persona dominante è in uno stato di stress, il suo controllo e plagio, può inconsapevolmente trasformarsi anche in condizionamento psicofisico.
La coscienza quindi può essere trasmessa anche per sincronizzazione empatica.
Per empatia si intende la capacità (ad esempio del figlio) di intuire cosa realmente accade nel mondo interiore dell’altro (ad esempio la madre), al di là di ciò che esprime verbalmente. Inoltre, si ritiene che la comunicazione EEG sia uno dei canali utilizzati nella comunicazione madre-feto e che quindi i primi condizionamenti siano già attivi, durante i primi mesi di vita.
In realtà, il primo nucleo di esperienze emozionali e psichiche del bambino, si ha nel periodo prenatale, per cui si può ipotizzare l’esistenza di uno stato dell’Io prenatale, fortemente influenzato dal sistema emotivo della madre.