EvolutionBlog
BLOG LIBRARY: Uno straordinario viaggio nella mente e nel cervello umano

Library: Trauma e Dissociazione

Emozioni, Coscienza e Dissociazione
di Antonio Sammartino    04/06/2018

Le emozioni sono parte integrante dei processi del ragionamento e della decisione.

Nel passato l’emozione era ritenuta un’antagonista della ragione, soggettiva, vaga e fuggevole. Oggi invece si ritiene che sia la base neuronale della mente e quindi parte integrante dei processi del ragionamento e della decisione, mentre la coscienza non è più ritenuta un oggetto ma un processo. Le emozioni sono risposte neuronali chimiche che svolgono una funzione regolatrice e supportano la conservazione dell’organismo. Sono processi determinati a livello biologico, che possono essere alterate dalla cultura e dai processi di apprendimento. 

Le emozioni nascono nel Tronco Encefalico e nel risalire verso i livelli più alti del cervello regolano e definiscono gli stati del corpo e influenzano il modo di funzionare di diversi circuiti neuronali. L’insieme dei cambiamenti indotti, formano la base delle configurazioni neuronali che costituiscono i sentimenti associati alle emozioni. 
Generalmente le emozioni di base diventano disfunzionali quando viene compromesso il livello fondamentale della coscienza. Ad esempio, la dissociazione somatoforma è una conseguenza di traumi infantili fisici, mentre la dissociazione psicologica è una conseguenza di traumi privi di contatto. 
Nelle reazioni di paura, svolge un ruolo fondamentale l’Amigdala, che può ricevere le informazioni sensoriali direttamente dal Talamo (via sottocorticale), generando una reazione immediata alla paura, anche in risposta a stimoli semplici. L’informazione sensoriale può anche essere inviata dal Talamo alla Corteccia e all’Ippocampo e in seguito proiettata all’amigdala (via corticale). In questo caso la reazione è più lenta, perché l’elaborazione degli stimoli è più complessa. Inoltre la corteccia uditiva, richiesta nella consapevolezza conscia degli stimoli uditivi, non viene coinvolta nell’elaborazione della paura condizionata. Ciò significa che un’emozione può essere scatenata anche da situazioni di cui la persona non è consapevole. Un aspetto importante è che la via corticale può inibire la reazione di paura, scatenata dalla via sottocorticale. Anche se le prime reazioni di paura al trauma non possono mai scomparire completamente, la consapevolezza conscia può aiutare ad attenuare queste risposte. 
E’ noto che gli indizi contestuali consentono di imparare a evitare il pericolo. Ad esempio le vittime di violenza, che hanno sperimentato forti paure in una determinata situazione, in seguito cercano di evitare i luoghi e le situazioni in cui subirono la violenza, perché i suggerimenti spaziali possono attivare la paura. L’Ippocampo è area del cervello che fornisce le informazioni sulla posizione contestuale e svolgere un ruolo fondamentale nella memorizzazione. Inoltre regola l’Arousal emozionale, perché contribuisce nella regolazione del cortisolo. 
Gli eventi molto traumatici aumentano notevolmente il cortisolo, che potrebbe danneggiare le cellule ippocampali e quindi ridurre l’attività dell’ippocampo, che a sua volta comporta un deficit nella regolazione del cortisolo e un deterioramento nella memoria delle situazioni traumatiche. Tuttavia, il deterioramento dell’ippocampo non generalizza la paura in altri luoghi. Di contro l’attività dell’amigdala aumenta durante l’Arousal emozionale. Ciò significa che lo stress può bloccare la memorizzazione conscia esplicita di un’esperienza traumatica e può rafforzare la memorizzazione emozionale inconscia di quell’esperienza. 
Chi ha subito maltrattamenti o abusi intro/extra familiare, deve sapere che gli aspetti disfunzionali o le difficoltà che manifesta, non sono tratti della sua personalità, ma una conseguenza degli abusi, anche se non riesce a collegarli a ciò che ha dovuto subire. Le principali emozioni che manifesta sono: rabbia, vergogna e senso di colpa. 
Durante un’esperienza di forte traumatizzazione, quale ad esempio la violenza sessuale, può accadere che la coscienza si separa dal corpo, impedendo alla persona di riconoscere l’evento traumatico come parte della sua esperienza. Ciò accade perché momentaneamente il Sé corporeo si scollega, al fine di salvare la rappresentazione nella memoria. 
Ciò che rende traumatica un’esperienza non è l’evento in sé, ma sono le intense emozioni che la persona vive durante l’evento traumatico. Queste emozioni interferiscono con il funzionamento dell’Ippocampo, dissociandosi dai ricordi dell’evento, impedendo così all’esperienza traumatica di integrarsi negli schemi di memoria preesistenti e quindi nella memoria autobiografica. In questi casi la memorizzazione avviene nel corpo sotto forma di sensazioni somatiche e immagini visive. Ciò fa comprendere il perché, nella persona traumatizzata, i ricordi emergono sotto forma di sintomi somatici, incubi, flashbacks o episodi di riattualizzazione comportamentale. Inoltre si comprende anche il perché i ricordi somatosensoriale delle esperienze traumatiche, possono essere richiamati dall’attivazione del sistema nervoso autonomo. 
In particolare, il sistema noradrenergico viene attivato facilmente da quelle circostanze che somigliano a quelle dell’evento traumatico originale. Ciò provoca la secrezione di noradrenalina e un aumento anomalo della pressione sanguigna e della frequenza cardiaca. Queste risposte neurobiologiche possano provocare modificazioni permanenti, della trasmissione sinaptica, nei siti cerebrali del tronco encefalico, nelle aree limbiche e in quelle corticali. Inoltre possono produrre un effetto negativo sull’apprendimento, l’estinzione e la discriminazione dello stimolo. Infatti, le intense emozioni suscitate dal trauma possono interferire con l’elaborazione cognitiva dell’esperienza. A causa di ciò, gli affetti vengono codificati a un livello sensomotorio, piuttosto che in una modalità semantica e linguistica, mentre l’attenuazione della consapevolezza emotiva impedisce alla persona di stabilire un collegamento conscio tra i sintomi somatici e l’esperienza traumatica originaria. In questo modo, i ricordi delle esperienze traumatiche e degli affetti a esse associati, restano ancorati alle esperienze sensoriali e sono agite compulsivamente mediante comportamenti disfunzionali, sintomi somatici, preoccupazioni ipocondriache. Inoltre, la somatizzazione impedisce alla persona di riconoscere gli aspetti psichici della sua condizione.

© 2005-2022 Evolution Books Library. Designed by Antonio Sammartino (Versione BETA)